28 luglio 2010

Che cosa succederebbe se insegnanti e genitori tornassero a raccontare favole?

"La fiaba aiuta l'individuo a superare le proprie tensioni interiori attraverso un processo di identificazione nel protagonista che crea coinvolgimento e permette all'individuo di proiettare se stesso nella storia vivendola in prima persona.
La fiaba non propone una visione ideale: è racconto del reale che ripropone i temi classici dell’esistenza e prevede un lieto fine.
“Le fiabe servono soprattutto alla formazione della mente: di una mente aperta a tutte le direzioni del possibile. Toccano, nel bambino, la molla dell’immaginazione: una molla essenziale alla formazione di un uomo completo”

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' di fondamentale importanza leggere e raccontare fiabe ai bambini per un completo e libero sviluppo della loro persona. Io l'ho sempre fatto sia come genitore che come insegnante, lofaccio ancora.Mi dispiace molto vedere che anche nella scuola si seguono le mode e si lancia fumo negli occhi ai genitori con queste LIM. Sono sicuramente una risorsa, ma quando mancano attrezzature di base, comprare una LIM per ogni classe mi sembra veramente assurdo. Già questi ragazzi stanno troppo passivi davanti a schermi di TV o giochi, metterli anche a scuola con una grande lavagna davanti che li guarda dall'alto in basso come fosse un superiore che schiaccia psicologicamente la loro capacità di autonoma espressione e lecito sbaglio è veramente troppo.
Nello strumento non c'è niente di sbagliato, lo sbaglio è pensare che i nostri ragazzi necessitino di questo strumento.
Quanto è più costruttivo parlare, discutere, scoprire insieme e da soli ma con la guida di un MAESTRO (non insegnante ) il mondo. Questa è vera scuola.

Anonimo ha detto...

Collega, sono assolutamente d'accordo con te. Gli insegnanti devono riprendersi la connotazione di "maestro". Termine che include, tra l'altro, l'idea di competenza ed autorevolezza. Bisognerebbe proporre e frequentare dei corsi che insegnino ai docenti l'autostima e la capcità di essere assertivi e autorevoli nei confronti di tutti gli interlocutori con i quali hanno a che fare.
E le favole sono racconti di esperienze di vita.

Anonimo ha detto...

A chi la racconti?
Sempre
Quando si narra una favola
Cala la sera
E tutto ciò che resta è un dono

Raccontare fiabe è intanto (e prima di ogni altra cosa) un piacere intenso e coinvolgente.
La VOCE , strumento del profondo, vibrazione energetica ed empatica, istituisce un contatto e un legame attraverso l’ORECCHIO, speciale strumento di accoglienza del mondo che stimola la formazione di immagini mentali e crea paesaggi interiori dove far danzare le esperienze.
La narrazione diventa così un modo quasi magico di costruire relazioni e formare conoscenza e coscienza di sé, degli altri e del mondo. La fiaba è dunque il linguaggio della vita.
Rachele Nasazzi – narratrice di fiabe.